SARDEGNA 4X4 PASQUA 2023 DIRTY ROAD
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Un esclusivo itinerario di circa 1.000 km che attraversa il cuore antico della Sardegna, da Nord-Est a Sud-Ovest, dalla Barbagia e la luminosa costa occidentale alla vasta regione montuosa che si estende ai piedi del Gennargentu e del Supramonte di Orgosolo. Su tratta di un Tour di gruppo per auto-muniti
IL MONTE PINO ED IL MONTE LIMBARA
Nella spettacolare area di Tempio, attraversemo diverse immense foreste, e spettacolari tafoni, formazioni rocciose calcaree erose e formate in curiose forme ed una foresta di maestose sequoie americane in particolare il monte Limbara che ospita delle grotte ed una foreste di Sequoia della California.
LE SCOGLIERE E LE SPIAGGE DEL SINIS
Un itinerario interamente su pista a ridosso delle bianche scogliere (alcuni le hanno indicate molto simili alle scogliere di Dove) e delle spiagge più fanose, con la sabbia formata da piccoli sassolini bianvhi che le fanno sembrare fatte di chicchi di riso!
LE DUNE DI PISCINAS
Piscinas è un vero deserto formato da imponenti dune dorate, alte fino ad una sessantina di metri, che penetrano nell'entroterra per diversi chilometri e si tuffano in un mare azzuro e sconfinato; l'impatto paesaggistico che si viene a creare lascia il visitatore senza fiato. È una delle meraviglie della Sardegna, nonchè di tutto il Mediterraneo; anche l'Italia ha il suo deserto, la sua oasi protetta dallo sviluppo e dal progresso. Una meta imperdibile se si trascorre una vacanza in Sardegna.
IL FIUME ROSSO
Il Rio Piscinas nasce dalle parti del Monte Arcuentu e sfocia in mare nei pressi delle dune di Piscinas dopo un percorso di una ventina di chilometri. La sua colorazione rossa nasce da un fenomeno di inquinamento molto particolare, che in realtà non interessa il Piscinas, ma è dovuto al suo affluente, il rio Irvi, che durante il suo percorso raccoglie acque provenienti dalla miniera di Casargiu, dismessa da una ventina di anni, riportandole poi nel rio Piscinas. Sostanzialmente il colore rosso delle acque è da attribuirsi principalmente all' ossido di ferro proveniente dalle vecchie miniere. L'effetto cromatico e scenografico è spettacolare. Discenderemo il Fiume Rosso su una antica e suggestiva pista, dove i minerali depositati sulle rocce formano un incredibile arcobaleno di colori.
LE MINIERE DEL SULCIS E L'ISOLA DI S.ANTIOCO
La Sardegna è il primo parco geominerario al mondo riconosciuto dall'UNESCO: nel Sulcis-Iglesiente si concentra l'area più estesa per varietà e diffusione delle attività minerarie svolte negli ultimi secoli. Le diverse miniere del Sulcis Iglesiente non più sfruttate a fini estrattivi rappresentano oggi degli importanti esempi di archeologia industriale adibiti a centri di diffusione culturale. L'isola di s.Antioco poi, oltre alle spettacolari scogliere del Nido dei Passeri, ci riserverà delle vere sorprese come il vecchio semaforo marinaro e la Tomba dei Giganti.
LA MINIERA DI SERBARIU
L'interessante sito minerario di Serbariu, attivo dal 1937 al 1964, ha caratterizzato l’economia del Sulcis e rappresentato tra gli anni '30 e '50 una delle più importanti risorse energetiche d'Italia. Il complesso è stato recuperato e ristrutturato a fini museali e didattici; il progetto per il recupero e la valorizzazione del sito ha reso fruibili gli edifici e le strutture minerarie che oggi costituiscono il Museo del Carbone. La visita include i locali della lampisteria, della galleria sotterranea e della sala argani.
SU NURAXI
Il Villaggio nuragico di Su Nuraxi è un insediamento risalente all'età nuragica sviluppatosi intorno ad un nuraghe quadrilobato (cioè con un bastione di quattro torri angolari più una centrale) risalente al XVI-XIV secolo a.C. È uno dei villaggi Nuragici più grandi della Sardegna. Alcuni studiosi ritengono che la parte più antica del nuraghe fosse destinata ad uno scopo religioso, di rifugio, civile o ancora di parlamento o sede del capo villaggio, mentre le torri aggiunte erano più probabilmente destinate a scopo militare e di magazzino.
LA BARBAGIA ED IL SUPRAMONTE DI ORGOSOLO
Questi territori sono caratterizzati da una scarsa presenza umana e dall'effetto scenografico di gole delle alte pareti calcaree e dalla fitta macchia Mediterranea, selvaggia ed inesplorata. Dalla zona sud della Barbagia numerose piste di montagna ci condurranno alla scoperta del monte Perdedu e degli angoli più incantevoli del fiume Flumendosa, il più grande della Sardegna, che sarà necessario guadare per raggiungere i suoi luoghi segreti. Sempre in quota, oltre i mille metri, si raggiungerà la zona del Supramonte attraversando le sue aree più remote con foreste primitive sempreverdi, che fanno sembrare questa zona un pezzo di nordamerica
LA RINOMATA CUCINA SARDA
Non mancherà il contatto con il genuino mondo agro-pastorale sardo, impermeabile alle influenze esterne, ospitale e generoso, che continua ad esistere in queste zone rispettando e custodendo secolari tradizioni ed usi.